und wenn dann in den nächsten Jahren wieder die Sklavenmärkte in Deutschland eröffnet werden kann man wenigstens Stolz von sich behaupten "Kompromissbereit" gewesen zu sein und "#Realpolitik" gemacht zu haben
#Trump macht also all das wovor die "Linken Spinner" gewarnt haben und auch #Merz, #AfD und Co werden exakt das machen wovor die ganze Zeit gewarnt wird. Werden wir Demokraten jetzt endlich mal den Arsch hochkriegen und dagegen ankämpfen oder werden wir weiterhin alles mit "#Bauchschmerzen" und "#Realpolitik" rechtfertigen, schönreden und mitlaufen? o.0
Das rechtskonservative Narrativ in dieser Version von #Realpolitik stellt sich durch die bewußte inkrementelle #Entrechtung, #Deklassierung und #Dequalifizierung von #Menschen in Armut / im #SGBII dar.
In Summe bedeutet ein solches #Menschenbild eine erste Stufe der Abwertung von Leben und eine erste Tendenz zur rhetorischen Entmenschlichung.
Dazu passt auch, daß in der #SPD letztes Jahr von der Würde der Arbeit gesprochen wurde.
Wer so spricht, spricht zugleich #Menschen ohne Arbeit Würde ab!
Also wenn ich mir anschaue wie wir heute reagieren wundert mich echt gar nichts mehr das es damals zu #Hitler und dem #Faschismus in #Deutschland kommen konnte. Unfassbar wie viele mit Faschisten wie Merz und Co zusammen arbeiten und das ganze auch noch mit #Realpolitik rechtfertigen.
>#SeeheimerKreis – Wikipedia<
#RechtsVonRechtsIstKeineMitte
#Menschenbild
#Utilitarismus
Aus aktuellem Anlass ein Hinweis auf das seit den Nuller-Jahren dominante Gesicht der #SPD
Auch #LarsKlingbeil gehört dem Seeheimer Kreis an
il silenzio degli intellettuali: articolo di roberta de monticelli sul ‘manifesto’ del 17 feb. 2025
C’è qualcosa di terribile nel silenzio con cui filosofi, giuristi, intellettuali specie accademici assistono oggi non solo alla violazione su larghissima scala, ma all’ostentato ripudio, da parte di molti governi occidentali, dei principi di civiltà enunciati nelle costituzioni rigide delle democrazie e nelle Carte del costituzionalismo globale che la seconda metà del Novecento ha prodotto. A esemplificare questo assunto, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Guerre e politiche di escalation bellica illimitata. Riarmo selvaggio nei programmi della maggior parte dei governi europei, genocidi tollerati alla luce del sole, deportazioni annunciate di interi popoli, respingimenti di massa di migranti e immigrati, detenzioni illegali, razzismo ostentato ai vertici dei governi, attacchi violenti all’indipendenza dei sistemi giudiziari nazionali e al diritto internazionale, asservimento delle politiche pubbliche a enormi concentrazioni di ricchezza privata, privatizzazione dello spazio cosmico, recesso dai pochi vincoli esistenti alla devastazione dell’ecosistema.
Assistiamo del resto – come ai tempi in cui fu scritto il famoso romanzo di Camus, La peste – al contagio inquietante con cui il cinismo della Realpolitik, sdoganata ai livelli di governo in alcuni stati democratici occidentali, si diffonde nella sfera dell’informazione e del dibattito pubblico; e al fenomeno complementare del silenzio, della non-partecipazione, quindi dell’apparente indifferenza che vi risponde.
Ma si può tacere quando su un grande giornale nazionale di tradizione progressista si legge, a proposito del piano trumpiano di deportazione di massa della popolazione di Gaza, che si tratta di una proposta, «fuori dagli schemi», e che da parte europea sarebbe segno di «poco coraggio» non prenderla in considerazione (Molinari, Repubblica 13 febbraio)? Oltre certi limiti cinismo o silenzio e indifferenza, i sintomi più classici della «banalità del male», equivalgono a complicità nei crimini: è il fenomeno che Luigi Ferrajoli chiama «l’abbassamento dello spirito pubblico» e il «crollo del senso morale a livello di mass» (L’ostentazione della disumanità al vertice delle istituzioni e il crollo del senso morale a livello di massa, sito di Costituente Terra).
La domanda che sottende questa angosciata constatazione è: c’è una corresponsabilità del dotto, dello studioso, del “filosofo” in senso lato in questo «abbassamento dello spirito pubblico»? E una risposta è: certamente.
È la lettura puramente politologica che ha prevalso della democrazia, tanto diversa da quella ancora prevalente da Calamandrei al primo Bobbio, e, sul piano globale, nel pensiero che portò alla Dichiarazione Universale del ’48. Un pensiero che sta al polo opposto di quello che, a destra e a sinistra, riduce l’idealità, il vincolo etico in funzione di cui sono progettate tutte le istituzioni democratiche, a ideologia. Cioè a pura retorica di battaglia.
Quel pensiero etico non si è prolungato fra gli intellettuali della guerra fredda prima, e di un atlantismo triumphans poi, ma nei documenti della perestroika e della politica dell’«Europa Casa comune» dello sconfitto Gorbaciov, assai più dei “nostri” leader consapevole della connessione inscindibile fra ordine internazionale e democrazia in ciascuno stato. E pensare che la sciagurata storia della nostra democrazia incompiuta, sempre di nuovo violentemente intimorita, avrebbe dovuto rendercene fin troppo consapevoli.
A proposito di Alleanza atlantica. Giova accostare gli estremi, il grande statista sconfitto e la visionaria che de Gaulle fece confinare in uno stambugio di Londra perché non intralciasse la politica, nel ’43 – e crepasse pure d’inedia e di dolore: Simone Weil. Profetici entrambi. «Nella politica mondiale odierna non c’è compito più importante e complicato di quello di ristabilire la fiducia fra la Russia e l’Occidente», scrisse Gorbaciov (appena prima di morire). «Sappiamo bene che dopo la guerra l’americanizzazione dell’Europa è un pericolo molto grave», scrisse Simone nel suo stambugio. La perdizione dell’Oriente (non solo mediterraneo) è la perdita del passato e dello spirito.
Ciò che accade oggi, e di cui siamo responsabili, è l’esito dell’avvenuta politicizzazione (ovvio, se l’idealità non è che ideologia) di ogni sfera di valori e di norme, dunque in particolare dell’etica e del diritto, una politicizzazione nel senso più arcaico e tribale di “politica”, intesa come sfera delle relazioni amico-nemico e continuazione della guerra con altri mezzi. Un’evoluzione dell’autoritarismo – più ferino e insieme indissociabile dalla tecnologia, e soprattutto radicato ormai nel potere aziendale e digitale, un completo rovesciamento del Leviatano o “stato etico” fascista, un nazismo a guida privata. Dove l’abolizione della differenza fra il vero e il falso avviene in nome della libertà di opinione e di espressione, e con la forza degli algoritmi che governano i social, per cui poi l’attacco allo straccio di stampa che resta sembra ancora quasi onesto: ti bastono perché non mi piace ciò che dici, all’antica.
Intanto il re non riscrive il passato (che importa) ma i nomi sul mappamondo. E noi? Vorrei rispondere con le parole di Raji Sourani, fondatore e direttore del Centro per i diritti umani a Gaza: «Mi sarei aspettato che l’Europa ci chiedesse di rinunciare alle armi. Macché. Ci chiedeva di rinunciare al diritto».
Und jetzt kommt mir nicht mit so ner scheiße wie "aber ja #Bauchschmerzen, #Realpolitik oder #FDP" nein das waren SPD und Grüne ganz von allein. Niemand hat z.B Hubertus #Heil dazu gezwungen härtere Sanktionen rauszuhauen das hat er ganz von allein gemacht und die Grünen haben nichts dagegen gemacht, nicht gekämpft kein Protest geäußert nichts.
#Realpolitik ist, wenn #FritzVonPapen das plötzliche Bedürfnis hat, die #Schuldenbremse noch *vor* der Konstituierung des neuen Bundestags anzugehen.
>Trotz #wohnungsnot Land BW lässt hunderte Wohnungen leer stehen - SWR Aktuell<
Umgang mit #Immobilien ist eine faktische soziale und auch demokratische Frage im Bereich von #Realpolitik
#Leerstand als Ausdruck der #Zweckentfremdung und fehlenden Eigenverantwortung im Bereich von Immobilien - Besitz ist ein Treiber struktureller #Wohnungsnot
"Bauen, Bauen..." aendert an diesem Problem ueberhaupt nichts!
#Stadtplanung muss inklusiv und komplexer gedacht werden!
https://www.swr.de/swraktuell/baden-wuerttemberg/landeseigene-wohnungen-leerstand-100.html
@Volksverpetzer Das ist diese "#Realpolitik mit Bauchschmerzen" und "#Vollstreckungsoffensive" aber macht schön brav weiter euer Kreuz bei #Faschisten und deren Steigbügelhalter.
@ErikJonker @geopolitics We have NATO if we invest in that, so be it; I'm resigned to the #realpolitik of that 'necessity', but beyond that I will not go. #ForeverEUropean
Was die Grünen deutlich besser machen könnten // Über die Notwendigkeit von Verfassungsreformen
@stephie_hamburg Wie lange es wohl noch braucht bis in Namen der #Realpolitik die Leute gezwungen werden wieder Armbinden zu tragen?